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Schediafilia, un feticismo molto particolare

Questo particolare tipo di feticismo, che forse molti conoscono meglio come ‘toonofilìa’ o anche ‘complesso 2D’, è caratterizzato da una fortissima attrazione verso un personaggio non reale (principalmente eroi di videogames, letteratura pulp, anime, manga, disegni animati) che può essere emozionale, o anche sessuale.

In pratica chi è affetto da ‘schediafilìa’ è portato a preferire’ in un certo senso un personaggio di fiction ad uno reale, essendone attratto visualmente, emozionalmente, ed addirittura sessualmente molto di più; recentemente questa mania comportamentale, che alcuni identificano come un vero e proprio feticcio, ed altri invece come una malattia mentale, si è espansa oltre il ‘mondo cibernetico’ nel quale è nata e cresciuta, trovando terreno fertile anche in persone totalmente aliene ad esso. Tra le persone affette da schediafilìa c’è anche chi riesce a ‘splittare’ la sua vita, assumendo comportamenti normali nella vita reale e limitando il suo essere schediofilo alla sola vita che conduce nella rete.

Infermità o fanatismo?

Non è tuttavia molto chiaro il regolamento su cui si fonda questa ‘manìa’, ma è certo che esistono alcuni canoni comportamentali all’interno di questa particolare comunità; il mondo degli internauti è tanto affascinante quanto complicato da comprendere in certi casi, e questo ne è uno.
Come detto ci sono ipotesi contrastanti sulla schediafilìa, ed ancora non si sa bene come definirla; quello che è certo è che non sono pochi i giovani (e non solo loro) che presentano segni di questa sindrome, e che in molti casi essa lascia segni veramente profondi su chi ne è affetto.

Il principio di rifiutare categoricamente la società in cui vive, da cui scaturirà senza dubbio la certezza di ricevere in cambio un reale rifiuto della stessa società verso di lui, porta la persona affetta da schediafilìa a ‘rifugiarsi’ in questa illusione, vivendola profondamente in qualsiasi forma o manifestazione gli sia più congeniale, addirittura simulando veri e propri rapporti sessuali di carattere ‘virtuale’ con il suo eroe, ma con orgasmi veri.

Pratiche di una persona affetta da Schediafilia

Una persona affetta da schediafilia è attratta dal suo ‘eroe virtuale’ in modo totale, riesce a viverlo appassionatamente, si immedesima in lui, ne condivide insieme stralci di vita, e sono parecchi i momenti della giornata in cui non può proprio fare a meno di esternare questa sua passione. In fin dei conti sarebbe come chiedere ad un feticista del piede di non eccitarsi mentre guarda due splendide gambe e due bellissimi piedi muoversi sensualmente davanti a sé, oppure vietare ad un fanatico delle grandi tette di sbaciucchiarne i succosi capezzoli che ha a sua disposizione, insomma, perché reprimere le sue perversioni, anche se fantastiche?

Il sesso fa sempre presa sul pubblico, questo è poco ma sicuro, ed è proprio per questo motivo che alcuni autori di fumetti, cartoni animati, e videogiochi, hanno iniziato a ‘sessualizzare’ i personaggi principali dei loro prodotti; basta pensare a Betty Boop ed il suo prorompente decoltè, cosi come a Jessica Rabbit, o anche Maria Latore (del videogame GTA), ma anche la stessa Lara Croft (eroina di Tomb Rider), per darsi conto che in effetti è proprio così, comanda il sesso, quasi su tutto!

Come influisce la Schediafilia sulla vita quotidiana

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Analizzando quelli che potrebbero essere i risvolti sociali che questa manìa in qualche modo colpisce, non si può non ammettere che una persona malata di schediafilia tende ad isolarsi autoemarginarsi dalla società; è anche logico che, specie se si rende conto di essere continuamente deriso o comunque oggetto di scherno da parte di altri, questo accada, ma è anche probabile che sia stato già messo in preventivo.

Il ‘cartoondipendente’ o, giusto per usare un inglesismo, ‘toonofilo’ detesta tutte le norme basiche su cui si fonda la società rifiutandola categoricamente in ogni sua forma, e rinchiudendosi in un mondo sempre più suo e sempre più segreto, cosa che in molti casi può portare alla pazzia, ma che in altri riesce invece tranquillamente a convivere con la realtà.

Come può eccitarci una caricatura?

Ancora non si comprende come si possa raggiungere l’eccitazione guardando delle banali caricature o leggendo dei fumetti; per quanto possano essere disegnati nel migliore dei modi o altamente realistici, risulta infatti quasi impossibile credere che possano suscitare in una qualsiasi persona eccitazione e libidine fino al punto di provocare un orgasmo, eppure per alcuni è così, meglio che ce ne facciamo una ragione.

D’altra parte, se per un attimo provassimo a considerare questa ‘turba mentale’ come una semplice perversione, dovremmo metterla sullo stesso piano di altre che fanno comunque parte della sfera sessuale più perversa; cioè, giusto per capire, anche il sadomasochista che adora farsi frustare e seviziare da dominatrici completamente vestite in latex è un malato mentale? E chi si fa calpestare e bucherellare il petto a sangue dai tacchi della sua ‘mistress fetish’? Chi beve la pipì? Certo, nessuna di queste cose si pratica con un partner virtuale, ma sono tutte perversioni possibili e lecite.